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Bucrani
I BUCRANI.
Come accade in molte altre regioni e in tutta la Vallée, anche a Valtournenche vigeva l’uso di appendere sulle porte delle stalle dei bucrani preferendo, a tale fine, i crani delle vacche a quelli dei tori. Per assolvere alla sua funzione, non poteva usarsi il teschio di una vacca qualsiasi, ma si sceglieva con cura quello appartenuto all’esemplare più bello e robusto della mandria, o quello della vacca che aveva prodotto più latte, detta anche “réa dou lassè: regina del latte”. Alcuni preferivano il cranio della vincitrice dei duelli – le “batailles des reines” in cui le vacche incinte sogliono affrontarsi – detta in patois “réa di corne: regina delle corna”. La “regina” si distingue dalle altre della sua specie per la muscolatura possente, le corna più robuste, oltre che per la forza delle zampe e l’ampiezza degli zoccoli che permettono una presa migliore sul terreno durante i duelli stagionali. È però il coraggio, unito all’aggressività, la dote più importante che distingue la “réa” e che rende prezioso il suo cranio dotandolo di un efficace potere di difesa della stalla e dei suoi ospiti dalle nefande trame degli invidiosi, dei fattucchieri e delle streghe. Per quanto riguarda, invece, l’uso del cranio della vacca più florida o quello della miglior produttrice, tale scelta si spiega in funzione propiziatoria della produzione di prole e di latte: attività di primaria importanza in un’economia agricola e pastorale come quella tradizionale di Valtournenche. All’ambito della difesa magica appartengono, inoltre, le corna utilizzate ovunque a questo scopo da un’incalcolabile antichità.
2A5-2:
La stalla - La protezione religiosa e magica della stalla e del fienile